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Starbucks, tu non puoi passare.

Le frontiere italiane sono ben sigillate di fronte al colosso americano che ormai ha invaso quasi tutto il mondo. La notizia dell'arrivo di Starbucks in Italia è circolata specialmente negli ultimi giorni, dando come primo luogo di apertura Torino; diversi siti e blog sono caduti nella falsa notizia annunciando l'evento ormai prossimo con giubilo degli appassionati di intrugli ipercalorici dal vago ricordo di caffè. Starbucks non è solo un modo diverso di bere il "caffè americano" ma un vero stile di vita: le caffetterie sono punti dove incontrarsi, leggere il giornale, usare gratuitamente la connessione wireless, sorseggiare bicchieroni di qualcosa che di caffè ha solo il ricordo e mangiare qualche muffin dai gusti più vari. Usanze molto difficili da impiantare nel Bel Paese, nel quale il caffè viene spesso bevuto in piedi al volo come momento di stacco dalle attività intraprese. Così l'Italia non ha ceduto anzi, sta ampliando l'esportazione di vari marchi

Il ritorno di Palahniuk.

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Solito lunedì da dimenticare? Allora rendiamolo almeno passabile con qualche notizia che farà sorridere sia i lettori che gli amanti del cinema. Parliamo di Chuck Palahniuk . Per chi ancora non lo sapesse, mister Palahniuk è uno scrittore contemporaneo di successo, giornalista freelance, saggista e reporter di viaggio. Nasce nello stato di Washington e vive a Portland, in Oregon. Ancora niente? Come primo romanzo pubblicato ha scritto Fight Club . Lo so, si è accesa la lampadina agli ultimi che rimanevano dubbiosi. Infatti per chi non conoscesse il romanzo c'è il famosissimo film omonimo diretto da David Fincher con Brad Pitt, Edward Norton e Helena Bonham Carter. Un film che ha segnato un'epoca con la sua critica al consumismo e all'alienazione dei nostri tempi. Tutti nella propria vita avranno detto o sentito dire almeno una volta "Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club. Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club&qu

Serie Tv - Hannibal

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Domenica in poltrona. Che fare? Andare a vedere un film al cinema con tutti i rischi del caso? Diciamo la verità, l'idea di trovarsi a far file per i posti che spesso risultano esauriti, sedersi in sale gremite di persone maleducate che parlano e rispondono al cellulare durante la proiezione, uscire dopo aver visto un film deludente con conseguente perdita di parecchi euro e giramento di scatole a livello professionale non fa impazzire di gioia. E allora qual è la soluzione ad un pomeriggio di relax in cui non si vuole far altro che star comodi e svagarsi senza grossi impegni? Personalmente suggerirei un buon libro, ma se si è in compagnia l'idea vincente è guardare un buon telefilm. Con una vagonata di pop corn, naturalmente. Per questa volta vorrei parlarvi di Hannibal, la serie tv americana prodotta da Bryan Fuller per la NBC nel 2013 ispirata ai libri di Thomas Harris. Come si può dedurre non si tratta di commedia ma di una serie tv drammatica tra poliziesco, thriller

Scripta manent. Ovvero turisti vs. Colosseo.

Cosa c'è di più bello di un viaggio in una città famosa e straordinaria? Lo stupore e l'emozione di vedere qualcosa di antico conosciuto solo in fotografia, televisione, cinema e libri. Fare qualche autoscatto per immortalare il momento. Scrivere su di un monumento. Fermi tutti, qualcosa stona e stride come le unghie sulla lavagna. O in questo caso come un sasso sfregato su di un muro in laterizio. Effettivamente è quanto accaduto ieri pomeriggio a Roma tra le mura del Colosseo: padre e figlio in visita dall'Australia (45 e 12 anni) decidono di rendere indimenticabile la loro vacanza cercando di lasciare il segno nel luogo simbolo della città eterna. E in parte ci sono riusciti. Mentre il padre copriva il ruolo di "palo", il figlio iniziava a scrivere il proprio nome su di un muro interno dell'Anfiteatro Flavio, ma il personale della Soprintendenza nota l'accadimento e chiama prontamente i Carabinieri, i quali fermano padre e figlio. Per i due turis

Il tuffo.

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Alla fine ci caschiamo tutti. Si viaggia nel web dove ognuno è portato a dire liberamente la sua in così tanti ambiti da non riuscire a tenerne il conto. E si naviga tra opinioni, recensioni, critiche, pubblicità poco velate, collaborazioni, articoli... Sì, alla fine ci caschiamo tutti, perchè la globalizzazione porta ad ampi orizzonti dove poter scrutare sia nel macro quanto nel micro, sia nella società quanto nel singolo. Così dopo anni di immersioni, bagnetti e sciacquatine nel web ci sono cascata anche io. Un bel tuffo di testa, sicura di non dar craniate sul fondo - assente fino a prova contraria, come attualmente lo è la fine della crisi dell'italico Stato. Gli argomenti trattati saranno come il tutto effettuato: d'impulso e senza una programmazione, in direzioni casuali. Perchè scegliere proprio "Sciadografie" come titolo per parlare di attualità? Le sciadografie ( shadowgraph ), che portarono successivamente ai calotipi , sono frutto degli esperim