Il Palazzo dell'Aeronautica.

Come l'intuizione e la genialità dell'aviazione militare italiana entrarono in contatto con l'arte e con l'architettura.



In via eccezionale voglio portare alla vostra attenzione qualcosa che purtroppo è poco conosciuto e studiato: stiamo parlando del Palazzo dell'Aeronautica sito in Roma, sede dello Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare Italiana.
Per comprendere meglio ciò che andremo a trattare volgiamo lo sguardo al secolo scorso: dopo la Prima Guerra Mondiale l'importanza dell'aviazione militare italiana crebbe incredibilmente, tanto da far nascere l'esigenza della sua scorporazione dall'arma dell'Esercito sia per fattori logistici che per lo sforzo organizzativo che implicava la sua ascesa. Fu così fondata l'Aeronautica Militare il 28 marzo 1923, la terza e autonoma Forza Armata italiana. Quando Italo Balbo ricevette l'incarico di Ministro dell'Aeronautica nel 1929, l'eroe della crociera aerea transatlantica Italia-Brasile e della crociera aerea del Decennale o Nord Atlantica decise di dotare la più giovane Forza Armata di una propria sede per poter raccogliere tutti gli organismi disseminati nell'area urbana. Con grande entusiasmo affidò il compito al giovane architetto Roberto Marino, il quale assecondò le ispirazioni di Balbo in tutte le caratteristiche tecniche dell'allestimento interno e della struttura esterna. Il cantiere iniziò i lavori il 1 agosto 1929 che procedettero molto velocemente dotando l'edificio di profondissime fondamenta (21 metri di profondità) e utilizzando la moderna tecnica del calcestruzzo per renderlo di cemento armato, così da avere una struttura incredibilmente solida e resistente a tutto. L'innaugurazione solenne del 28 ottobre 1931 vide l'ngresso di una vasta folla nel nuovissimo edificio reso estremantente all'avanguardia sotto molteplici punti di vista, tutti volti all'idea di efficienza sia nelle parti funzionali che nell'arredamento e decorazioni.
Nelle ampie aree di lavoro Balbo volle realizzare spazi privi di muri divisori ma delimitati da tramezzi in legno e vetrate, sul modello open space degli uffici americani, di cui aveva avuto modo di constatare, personalmente, l’estrema versatilità, funzionalità ed efficacia. Dotò oltretutto l'intero edificio di una posta pneumatica (per un totale di 36 chilometri) che consisteva in una articolatissima rete di condutture in cui venivano spinti dalla forza dell'aria compressa dei contenitori cilidrici contenenti carte e documenti. Purtroppo rimangono a ricordo solamente le foto e le riprese d'epoca, in quanto l'intero impianto fu asportato durante il saccheggio che il ministero subì dubito dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943.
L'aereo-mensa, insieme all'aereo-bar, era il luogo adibito al ristoro secondo i tempi della pausa pranzo. La mensa era fornita di tavoli in alluminio e vetro con cassetto contenitore per riscaldare il pranzo che andava consumato in piedi rispettando i posti assegnati e i turni stabiliti per mantenere l'efficienza e l'attività del personale.

Sempre per sottolineare l'efficienza e l'attività furono montati nell'edificio due ascensori a bilancere, detti anche Paternoster, che attraverso il loro continuo e lento scorrimento lungo i piani permettevano una rapida salita e discesa consentendo il personale di non perdere tempo.

Il Palazzo esternamente ha una struttura classica la cui facciata è composta da due corpi angolari leggermente sporgenti collegati da due ali (parimenti della stessa altezza) ad un corpo centrale molto più avanzato recanti una scansione di pilastri quadrati rivestiti di laterizi, 6 nel corpo centrale e 2 nei corpi laterali. Al di sopra del corpo centrale troviamo l'aquila, simbolo degli aviatori, da cui partono due ali stilizzate che ricordano quelle del veivolo S55. L'ingresso è costituito da tre archi marmorei, le cui pareti interne sono ricoperte dal Lapidario che ospita i nomi di tutti i caduti in volo dell'Aeronautica che viene ancora oggi rigorosamente aggiornato.
Lo Scalone d'Onore utilizzato durante le cerimonie e le visite ufficiali è a doppia rampa e conduce al piano di rappresentanza: i marmi di cui è costituito sono molto pregiati del tipo cipollino e repen nero. Particolarità significativa è la decorazione non invasiva delle ringhiere con il Bastone del Comando, segno distintivo degli allora ufficiali piloti, che si ripete anche nelle porte a vestri delle Sale degli Eroi e delle Nuvole, e anche come decorazione delle coperture metalliche dei caloriferi nelle Sale d'Onore. Alla destra dello Scalone d'Onore possiamo trovare una nicchia in cui è custodita la copia della statua della Madonna di Loreto*(detta anche Vergine Lauretana), Santa protrettrice degli aviatori, la quale sembra accogliere i visitatori e ricordare loro della sua costante protezione. Recentemente lo scalone si è arricchito dell'opera del pittore Futurista Giacomo Balla, il quale dipinse nel 1931 Celeste metallico aeroplano (Balbo e Trasvolatori italiani) proprio in onore dell'avanguardia italiana nel campo mondiale dell'aeronautica.

Il sobrio ma imponente corridoio, o Galleria d'Onore, conduce ai vari saloni che compongono il Piano di Rappresentanza del Palazzo. In tutte le sale possiamo trovare vetrate a riquadri geometrici in grigio e azzurrino in alcune varianti, un arredamento basato sulla qualità del legno, maniglie delle porte con un profilo ispirato all'ala di un aereo, lampadari a ruota realizzati in ottone e opaline che ricordano la forma di un timone sostenuti da una catena a maglia marina simboleggiante la stessa catena usata per l'ancoraggio degli idrovolanti S55.

La Sala degli Eroi è priva di decorazione pittorica poichè originariamente accoglieva una serie di ritratti di eroi del volo, motivo che diede tale nome alla sala.
La Sala delle Nuvole al contrario ha le pareti interamente ricoperte di affreschi recanti cieli nei quali campeggiano diversi tipi di formazioni nuvolose. Queste non sono semplici decorazioni ma visioni scientifiche e moderne del cielo, con le nuvole catalogate e descritte secondo osservazioni metereologiche.
La Sala del Bacino del Mediterraneo mostra tramite affreschi parietali il "mare nostrum" con un'evidente rimando alla cartografia cinquecentesca presente nella Galleria delle carte geografiche in Vaticano, rimando che si ripeterà anche in altre sale. La veduta "a volo d'uccello" e lo stile letteristico con scritte sovrapposte alle configurazioni confermano il modello d'ispirazione.
La Sala di Venezia mostra affreschi con carte geografiche riproducenti il mare Adriatico e la traslazione miracolosa della Santa Casa di Loreto dalle coste dalmate all'Italia. Le pareti, dal pavimento alle pitture, sono rivestite di armadi lignei con sportelli decorati con vetro e piombo.

Nella Sala d'Italia è possibile ammirare la morfologia del nostro Paese, riprodotta sempre mediante il ciclo pittorico delle mappe geografiche.
La Sala della Prima Crociera Atlantica celebra la traversata effettuata da Italo Balbo nel 1930 dall'Italia al Brasile; è possibile infatti riconoscere la città di Orbetello e il Pan di zucchero, monte che sovrasta la baia di Rio de Janeiro. Sotto gli affreschi sono riportati motti tipici dell'epoca. Questa sala fu lo studio del Ministro Balbo, ora ospita invece lo studio del Sottosegretario di Stato alla Difesa.
La Sala della Seconda Crociera Atlantica era l'anticamera dello studio di Balbo. Vi sono raffigurate le principali città che ospitarono i piloti della crociera decennale. Si riconoscono la città di Londra e l'isola di Manhattan a New York.
La Sala delle Carte Geografiche Moderne mostra come le pitture parietali non fossero solamente un elemento decorativo piacevole alla vista ma uno strumento utile ed attivo proprio del lavoro svolto in questo Palazzo.

La Sala della Madonna di Loreto prende il nome dal dipinto che ospita. La pittura rappresentante la Protrettrice degli aviatori nell'atto di proteggere la Santa Casa durante il volo miracoloso, è collocata all'interno di una cornice dotata di cerniera fissata lateralmente al muro. In questo modo era ed è possibile variare la posizione del quadro, cosa che era prevista durante le riunioni per non far sentire alla Madonna cose spiacevoli. Questa sala, che è ispirata all'esaltazione della Roma classica e dell'Impero era originariamente chiamata Sala del Ministro poichè il Ministro Balbo era solito riunirsi qui con i suoi collaboratori. Attualmente è utilizzata come salone di rappresentanza.

 La Sala delle Costellazioni prende il nome dalla decorazione parietale che la caratterizza in cui sono visibili le mappature delle stelle secondo la moderna astronomia. I cieli sono attraversati da fasci di luce originati da proiettori elettrici che appaiono più luminosi delle stelle stesse. Questa scelta decorativa vuole celebrare l'ingegno dell'uomo, la cui opera supera i prodigi della natura. Oggi ospita l'ufficio del Capo di Stato Maggiore e la teca con la Bandiera di Guerra dell'Aeronautica Militare.
La Sala dei Pianeti e quella delle Costellazioni Minori, insieme alla precedente, riprendono il tema del cielo come nella Sala delle Nuvole non solo a scopo decorativo ma con intento tecnico e scientifico. Oggi ospita l'ufficio del Sottocapo di Stato Maggiore.
Oltre al Piano di Rappresentanza vi sono altri luoghi all'interno del Palazzo volutamente decorati con dipinti parietali. Per questo incarico fu chiamato il celebre pittore cartellonista triestino Marcello Dudovich che volle celebrare l'avanguardia e l'ingegno della nuova forza d'aviazione italiana. Dudovich realizzò un ciclo di decorazioni con tema il paradiso dei piloti tentando di esorcizzare il destino a volte fatale che ogni aviatore sapeva di poter incontrare; il tono è leggero e pieno di humor, ma queste immagini di vita celeste alludono all'aldilà.
Nonostante le doverose varianti eseguite per mantenere il passo con l'incessante progressodell'ultimo secolo, il Palazzo dell'Aeronauti resta una vera e propria opera d'arte, patrimonio storico artistico dell'Aeronautica Militare e dell'Italia.

*La statua originale è sita nella Basilica della Santa Casa a Loreto, meglio conosciuta come Santuario della Madonna di Loreto, in provincia di Ancona.

Materiale utilizzato dal sito dell'Aeronautica Militare e dal filmato sul Palazzo dell'Aeronautica distribuito dal Ministero della Difesa. Foto effettuate personalmente in loco.

Un ringraziamento particolare al Ministero della Difesa, all'Aeronautica Militare e tutti coloro i quali vi lavorano instancabilmente rendendo salda la spina dorsale di questa eccezionale Forza Armata.

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